
Verso il Conclave
Asia e Oceania
Il Continente asiatico è l’ultima “frontiera” della missione alle genti, dove vivono il 62% di tutti gli abitanti della Terra e l’85% dei non cristiani, mentre solo il 3% della popolazione è di fede cattolica – in gran parte concentrata nelle Filippine, dove i fedeli sono 93 milioni.
Una fede vivace e in crescita quella dei cattolici asiatici, che offrono alla Chiesa il 30% di tutte le suore e il 18% di tutti i sacerdoti.
Per Papa Francesco l’Asia è stata una priorità pastorale e una meta privilegiata per i suoi viaggi apostolici, quasi a voler costruire un ponte tra Roma e questi territori – d’altra parte, la stessa Vergine Salus Populi Romani, tanto cara a papa Bergoglio, è la prima immagine della Madonna ad aver raggiunto l’Oriente, fino in Cina, portata dai primi missionari gesuiti.
Un occhio all’Asia Francesco lo ha mantenuto anche nella creazione dei nuovi cardinali. Così, per questo conclave, saranno 23 gli elettori provenienti dall’Asia e dal Medio Oriente – alcuni, ad esempio il cardinal Giorgio Marengo, da paesi come la Mongolia, dove i cattolici sono appena un migliaio; un cardinale – il vescovo di Hong Kong Stephen Chow Sau-Yan – in rappresentanza della Cina, il gigante asiatico che Francesco non è riuscito a visitare…
Tra i nomi di peso spicca quello del cardinal Luis Antonio Tagle, 67 anni, nato a Manila, Filippine, città di cui è stato anche arcivescovo, da una famiglia mista con madre di origine cinese. Fine teologo – con una teologia fortemente incentrata sulla misericordia, l’accoglienza e il dialogo – nonché grande comunicatore, anzi “un evangelizzatore attraverso la comunicazione”, 600 mila follower su Facebook.
Tagle diventa cardinale con Benedetto XVI ed è un alto esponente della Curia romana, da almeno dieci anni molto stimato tra i Sacri Palazzi, oggi è Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.
Dalla Corea del Sud arriva Lazarus You Heung-Sik, 73 anni, creato cardinale da Papa Francesco il 27 agosto 2022, prefetto uscente del Dicastero per il Clero. Per molti anni è stato a capo del Comitato per la Pace della Conferenza episcopale coreana, ha visitato più volte la Corea del Nord e molto si è speso per cercare il dialogo e la riconciliazione. Il cardinale You Heung-Sik è stato il principale organizzatore della visita di Francesco in Corea nel 2014.
Un italiano, Pierbattista Pizzaballa, “il francescano che ama la Terra Santa e sogna la pace”, è cardinale elettore in quota Medio Oriente.
60 anni appena compiuti, di origine bergamasca, vocazione precoce a 9 anni, opera da tempo a Gerusalemme, regione crocevia di fedi e conflitti. È stato a lungo custode dei luoghi di Terrasanta, nel 2014 ha accolto papa Francesco in visita e nel 2020 è diventato Patriarca di Gerusalemme dei Latini.
Membro dei dicasteri per le Chiese Orientali e per la Promozione dell’Unità dei cristiani, dopo il 7 ottobre 2023 e l’inizio della guerra a Gaza si è detto pronto a offrirsi in cambio dei bambini ostaggio di Hamas…
L’ Oceania è un continente che occupa un terzo della superficie terrestre, ma ospita poco meno di 39 milioni di abitanti, il 26% cattolici, 11 milioni in tutto.
Le popolazioni si dividono in melanesiani, polinesiani e micronesiani, sparsi sulle tre isole maggiori: Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, oltre che su migliaia di isolette separate da enormi distese d’acqua.
Qui la Chiesa cattolica è presente da tempi relativamente recenti: era il 1676 quando il missionario domenicano Vittorio Riccio si proponeva di raggiungere una terra sconfinata “su cui si può camminare per due anni prima di vedere il mare”. Era l’Australia. Ma bisogna aspettare l’Ottocento perché il continente venga diviso nei primi vicariati apostolici. Solo nel 1968 i vescovi dell’Oceania si riuniscono nella Conferenza episcopale del Pacifico e dal 1992 la Federazione delle Conferenze episcopali dell’Oceania coordina le conferenze episcopali di Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Salomone e Isole del Pacifico.
Da questi luoghi per noi così remoti arriveranno al conclave 4 cardinali elettori, tutti creati da papa Francesco.
Dall’Australia il cardinale più giovane, Mykola Bychok, appena 45 anni, vescovo di Melbourne dove da gennaio 2020 è a capo dell’eparchia dei Santi Pietro e Paolo. Ricopre anche il ruolo di guida spirituale della comunità greco-cattolica ucraina. È diventato cardinale il 7 dicembre 2024, meno di 5 mesi fa, nell’ultimo conclave presieduto da papa Francesco.
Dalla Papua Nuova Guinea sarà in conclave John Ribat, 68 anni, il primo cardinale di questo Paese, nato a Volavolo, nell’Isola della Nuova Britannia, dove i missionari francesi fondarono la prima parrocchia di Papua Nuova Guinea. Il cardinal Ribat è arcivescovo di Port Moresby e dal 2014 presiede la Federazione dei vescovi dell’Oceania – in conclave porterà la voce di una Chiesa ancora fortemente missionaria, in un Paese dove il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà estrema e spesso è proprio la Chiesa a garantire i servizi essenziali.
Due cardinali elettori arrivano dai luoghi più lontani da Roma, uno è Soane Patita Paini Mafi, primo cardinale delle remotissime isole Tonga, originario di Nuku’alofa, sull’isola di Tongatapu, dal 2009 presidente della Conferenza episcopale del Pacifico, è membro del Dicastero per l’evangelizzazione.
L’altro è John Atcherley Dew, 77 anni, dalla Nuova Zelanda, Paese con meno di 4 milioni e mezzo di cattolici, arcivescovo emerito di Wellington, la capitale più a sud del mondo. Per votare nella cappella Sistina dovrà affrontare 30 ore di volo…
29 Aprile 2025