agricoltura sostenibile, risorse naturali, innovazione tecnologica, lotta ai cambiamenti climatici

Sostenuto dalla Commissione Europea nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria (PAC)

Parte su Tv2000, dal 7 maggio ogni sabato alle ore 17.30, ‘Agrinet: il futuro in campo’, il programma sulla natura sostenuto dalla Commissione Europea nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria (PAC).

Un viaggio di 12 puntate nelle Regioni italiane per approfondire il tema dell’agricoltura sostenibile, il corretto uso delle risorse naturali, l’innovazione tecnologica, la lotta ai cambiamenti climatici.

Tante storie e racconti di imprenditori agricoli sostenibili, per essere più consapevoli circa uno stile di vita sostenibile e sano, per sostenere la transizione verso un sistema alimentare sempre più sostenibile e per proteggere l’ambiente e la biodiversità.

Condotto da Francesca Magnoni.

Finanziato dal programma IMCAP dell’Unione europea.
Le opinioni espresse nel presente video sono quelle dell’autore che ne assume la responsabilità esclusiva. La Commissione non è responsabile dell’eventuale uso delle informazioni in esso contenute.

Nella prima puntata la castanicoltura moderna tra recupero della tradizione e innovazione in campo.

Poi: (14 maggio) L’allevamento sostenibile della carne bovina tra i pascoli incontaminati delle Madonie; (21 maggio) L’oro nero di Modena tra le bottaie nei sottotetti; (28 maggio) Il Catarratto, vino bianco di Sicilia, tra i progetti di ricerca universitari e i profumi della Valle dello Jato; (4 giugno) Il Gorgonzola e la filiera produttiva sostenibile dall’allevamento fino allo scaffale; (11 giugno) Dal cuore dei Monti Sicani il pecorino siciliano che ci riporta ad Omero; (18 giugno) L’economia circolare e virtuosa della Valle Isarco per la produzione lattiero-casearia; (25 giugno) Giovani e agricoltura: come nasce una passione e diventa un mestiere sulle alte vette trentine; (2 luglio) Coltivazione e innovazione: le fragole di alta qualità, sane e sostenibili del rovigotto; (9 luglio) Il consumo sostenibile dei gruppi di acquisto: una storia virtuosa dal Lazio; (16 luglio) la pastorizia sostenibile nel cuneese dove la vita degli animali scandisce la produzione casearia; (23 luglio) Il distretto del riso in Piemonte: una storia secolare di rapporti tra uomo e paesaggio.

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Le puntate:
7 maggio
La castanicoltura moderna tra recupero della tradizione e innovazione in campo
La castagna è un frutto che spesso ha fornito nel passato l’unico alimento largamente disponibile per gli abitanti della bassa e media montagna, un alimento considerato povero, che oggi invece può rappresentare un’importante economia per il Paese, soprattutto per le zone marginali di montagna, dove oltre a garantire una buona fonte di reddito rappresenta anche una forma di tutela ambientale e paesaggistica.
In puntata i metodi di coltivazione e raccolta tradizionali e moderni, dove l’innovazione nelle agrotecniche uniscono la tutela della salute delle piante, la loro valorizzazione economica e il miglioramento genetico.
In Italia una delle zone più importanti per la castanicoltura è il Piemonte e qui l’economia legata al castagno coinvolge non solo le attività agricole, ma anche quelle forestali, l’ambiente e il paesaggio, l’edilizia e l’artigianato.
Il Centro Regionale di Castanicoltura del Piemonte si trova a Chiusa di Pesio nel cuneese, nato nel 2003 per iniziativa della Regione, dell’Università di Torino e delle Comunità Montane locali, sulla base del legame del castagno con la storia e le tradizioni locali, scommettendo sulle potenzialità della castanicoltura moderna. Qui Gabriele Beccaro, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università di Torino, ci spiega come riconoscere le principali varietà di castagne e marroni e  racconta come si può contribuire con questo tipo di coltivazione a sostenere l’economia locale e la tutela della biodiversità.
Poi Valter Bono, castanicoltore, che con la consulenza dell’Università, mostra un impianto tradizionale in alta Val di Susa dove Paolo Chiaberto, presidente della Cooperativa La Maruna dove tra antichi alberi si raccoglie a mano il Marrone della Valle di Susa IGP.
Giovanni Gamba, dottorando dell’Università di Torino, racconta come preservare con metodi sostenibili la salute delle piante utilizzando strategie di difesa a basso impatto ambientale.
La puntata termina con la preparazione di una zuppa a base di castagne secche preparata dai cuochi della Fondazione Albatros di Messina, con loro Francesca Cerami, direttrice dell’Istituto per la promozione e valorizzazione della dieta mediterranea.

14 maggio
L’allevamento sostenibile della carne bovina tra i pascoli incontaminati delle Madonie
Una puntata dedicata alla carne: come capire se la carne che portiamo sulla tavola è buona e sana.
La risposta da Gangi, nel territorio delle Madonie, dove notevole è il patrimonio naturalistico, storico e artistico, in un contesto caratterizzato da aspre montagne che si affacciano sul mare di Sicilia.
Qui il Consorzio di Ricerca Filiera Carni e Agroalimentare (CoRFilCarni) che da oltre 20 anni persegue l’obiettivo di portare sulla tavola dei consumatori locali la migliore carne bovina siciliana.
La Sicilia è uno dei più grandi produttori di vitelli (da ristallo) in Europa, eppure più dell’80% della carne bovina consumata dai siciliani viene importata dall’estero, un vero cortocircuito che le istituzioni e organizzazioni locali del settore, cercano di contrastare, anche grazie all’unione tra piccoli allevatori e produttori, come nel caso dell’Organizzazione Produttori CARNI DI SICILIA, il cui ruolo è quello di promuovere e valorizzare la carne bovina siciliana anche per porre sostenere la filiera corta e in generale l’economia regionale; tra l’altro il territorio che visitiamo si presta particolarmente all’attività zootecnica, poiché qui si trovano le condizioni ideali per lo sviluppo e la crescita dei bovini.
Poi il significato e l’importanza dei marchi che ne certificano la sicurezza, a garanzia della qualità grazie a disciplinari rigorosi che regolano tutta la filiera. Tutto ciò rappresenta anche una modalità economicamente sostenibile per i piccoli produttori che riescono a stare sul mercato.
La conduttrice Francesca Magnoni viaggia attraverso i pascoli del Parco delle Madonie dove incontra Vincenzo Chiofalo, professore di Nutrizione e Alimentazione animale all’Università di Messina e presidente del Consorzio di Ricerca Filiera Carni e Agroalimentare e a seguire, nel piccolo feudo di Santa Venera nel territorio di Sperlinga, Marco Mocciaro, presidente dell’Organizzazione Produttori CARNI DI SICILIA. Poi l’attività del GAL Madonie, l’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro che promuove, tra le altre, iniziative di rilancio della zootecnia locale. Andiamo poli a vedere una piccola azienda agricola condotta dal giovane allevatore Salvatore Mocciaro.
La puntata si chiude con la preparazione di un filetto di bovino con i cuochi della Fondazione Albatros di Messina, accompagnati da Francesca Cerami, direttrice dell’Istituto per la promozione e valorizzazione della dieta mediterranea.

21 maggio
L’oro nero di Modena tra le bottaie nei sottotetti

28 maggio
Il Catarratto, vino bianco di Sicilia, tra i progetti di ricerca universitari e i profumi della Valle dello Jato

4 giugno
Il Gorgonzola e la filiera produttiva sostenibile dall’allevamento fino allo scaffale

11 giugno
Dal cuore dei Monti Sicani il pecorino siciliano che ci riporta ad Omero

18 giugno
L’economia circolare e virtuosa della Valle Isarco per la produzione lattiero-casearia

25 giugno
Giovani e agricoltura: come nasce una passione e diventa un mestiere sulle alte vette trentine

2 luglio
Coltivazione e innovazione: le fragole di alta qualità, sane e sostenibili del rovigotto

9 luglio
Il consumo sostenibile dei gruppi di acquisto: una storia virtuosa dal Lazio

16 luglio
La pastorizia sostenibile nel cuneese dove la vita degli animali scandisce la produzione casearia

23 luglio
Il distretto del riso in Piemonte: una storia secolare di rapporti tra uomo e paesaggio

26 Aprile 2022

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